Buone vacanze
Una volta le vacanze profumavano di letizia, di grandi preparativi: capivi l'imminenza della partenza non tanto dalle valigie, ma dallo smantellamento della casa che andava ripulita e rivoltata come un calzino, fino nelle sue membra meno visibili, quegli angoli della casa che non sapevi nemmeno esistessero.
Il frigo vuoto, ripulito e sfregato da cima a fondo, lustro come la cappa della cucina e tutte le piastrelle attorno.
Il profumo della casa svuotata e silente in attesa solo che venissero chiuse le serrande per fare il buio totale. Le piante stipate nei terrazzi a chiedere venia se non ce l'avessero poi fatta ad affrontare l'estate e la calura.
Sole anch'esse. C'era anche un senso di malinconia a lasciar lì tutto.
E se fosse servito qualcosa? Forse quel quaderno, quel libro sarebbero stati indispensabili. Quel vestitino corto dai fiorellini provenzali. Dunque le valigie erano chiuse ma qualcosa riuscivi sempre ad infilarla a scrocco nella borsa di qualcun'altro.
Ecco la partenza. Tutte le bestie in rassegna: i merli, la gazza, i due cani... La mia pianta di geranio rosa confetto. Quella non si poteva per nessuna ragione al mondo lasciarla a casa.
Ecco di nuovo rientrava tra le emozioni quella voglia di andare, di partire, di sentire la chiave che girava nella toppa, l'ascensore in arrivo, la macchina accesa, il babbo un po' nervoso ma felice, che ti attendeva sotto...
"Ci siete? Si va!?!"
L'ultimo momento in cui si faceva mente locale se era stato eseguito tutto... Dimenticanze? E i soldi? Le chiavi...
Le portiere una ad una si chiudevano.
Negli occhi già si manifestavano scenari immaginari, tutto era possibile, non vedevi l'ora di sentire l'odore dell'erba e del cielo, non importava dove fosse anche stato il ritaglio di un giardino di campagna, purché ci fosse dove perdersi tra le nuvole. Bianche possibilmente. Fuori dalla città! Fuori dalle colleghe strade, gli odori, i rumori, le umidità dell'anno passato. Come muffa dalla quale dovevi ripulirti.
Non serviva fare grandi cose, grandi viaggi, grandi traversate, migliaia di chilometri. La libertà era un passaggio mentale, un cogliere quel cielo che a volte mancava totalmente.
Quel deliziarsi delle montagne, della strada, della famiglia.
Perché non è vero che tutti i giorni sono uguali. Ogni giorno ha la sua importanza.
Con i suoi titoli di coda, il titolo e i protagonisti.
Buone vacanze
Mary 💕
© Illustraidee Storyphoto 2018
- lunedì, agosto 20, 2018
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