Fin da bambina ho sempre amato le nuvole, preferivo quelle bianche basse che ci puoi balzare dentro. Pensavo fossero animate di qualcosa di magico, perché osservandole a lungo ci vedevo immagini stravaganti, strani draghi, principesse e fate. Infine sono diventata brava a rivederci animali di ogni tipo o persone a me care. Ridevo se riuscivo a riconoscere un naso di papà, il profilo della mamma, la risata burlona della nonna.
Spesso immaginavo storie e le scrivevo con il dito, curvandomi per ripercorrere meglio le linee immaginarie del foglio nel cielo. Sorridevo e mi divertivo. Ripiegavo le nuvole e aspettavo che il vento le scostasse di poco per ricominciare daccapo il mio gioco. Soltanto un po' più in là voltavo lo sguardo e altre nuvole a volte screziate a volte colorate accese di vita mi davano nuovi spunti... E scrivevo scrivevo sensa sosta nei miei mille quadernetti fantasiosi...